Sapevate che il grande pittore Salvator Dalì, spinto dal suo straordinario eclettismo, volle sperimentare i confini dell’arte dando forma a dei pani belli come sculture? Era un pane che aveva in sé il simbolo stesso della comunanza: il pane di Dalì. Quando provammo a replicarlo fu per noi subito il “pandalí”.
Per molti anni rimase nel dimenticatoio, fino al giorno in cui ci trovammo a cercare un nome per la nuova attività che stavamo avviando in via di Torre Argentina, a due passi dal Pantheon e in qualche modo il nostro nome doveva anche evocare quel luogo straordinario.
Pan…
Pane…
Pantheon…
ed anche “P’annà llì” che in romanesco si usa per dire “per andare lì”.
Ecco allora rispuntare Pandalì, facendoci sorridere per questo suo essere colto e popolare nello stesso tempo.
Pandalì propone prodotti da forno con farina di riso, di mais, di grano saraceno o di ceci e una pausa pranzo con prodotti di gastronomia sani e sfiziosi.